
Il tumore di Warthin, noto anche come cistoadenoma papillare linfomatoso, è una neoplasia benigna che interessa quasi esclusivamente la ghiandola parotide.
Secondo per frequenza solo all’adenoma pleomorfo, il tumore di Warthin presenta caratteristiche istologiche e cliniche distintive, che ne rendono importante il riconoscimento precoce e la corretta gestione.
In questo articolo vedremo cosa lo contraddistingue, chi è maggiormente a rischio, i sintomi principali e le opzioni di trattamento disponibili.
Che cos’è il tumore di Warthin
Il tumore di Warthin è un tumore benigno della parotide. Si caratterizza per una duplice componente: epiteliale papillare e stromale riccamente linfocitaria, con presenza di aree cistiche, che gli conferiscono un aspetto fluttuante alla palpazione.
È una lesione a crescita lenta, non infiltrante, ma può presentarsi in forma bilaterale o con noduli multipli monolaterali, una peculiarità piuttosto rara tra i tumori delle ghiandole salivari.
Nonostante la sua natura benigna, la sua presenza richiede una corretta diagnosi differenziale rispetto ad altre masse parotidee, per pianificare il trattamento più adatto e prevenire eventuali complicazioni o recidive.
Chi colpisce più frequentemente
Il cistoadenoma papillare linfomatoso colpisce prevalentemente uomini tra i 50 e i 70 anni, e il principale fattore di rischio riconosciuto è il fumo di sigaretta.
Studi clinici hanno dimostrato una forte correlazione tra il fumo e l’insorgenza di questo tumore, rendendolo una delle neoplasie salivari più associate a uno stile di vita specifico.
Anche se meno di frequente, la diagnosi in soggetti non fumatori è comunque possibile, seppur rara.
La bilateralità e la comparsa in tempi diversi su entrambi i lati richiedono un’attenzione particolare durante il monitoraggio clinico.
Sintomi e diagnosi
Nodulo parotideo
Il sintomo più comune del tumore di Warthin è la presenza di un nodulo nella ghiandola parotidea.
Si presenta come una massa morbida, indolore, mobile alla palpazione e talvolta fluttuante, proprio a causa della componente cistica.
A differenza dei tumori maligni, non provoca dolore o alterazioni della mimica facciale, ed è spesso scoperto in modo casuale durante una visita di controllo o esami radiologici per altre ragioni.
Diagnostica per immagini e biopsia
La diagnosi di un tumore benigno della parotide come il Warthin si basa su esami di imaging come ecografia, tomografia computerizzata (TC) e risonanza magnetica (RMN), che consentono di definire l’estensione e le caratteristiche del nodulo.
L’aspetto tipico è una massa ben delimitata con componenti liquide e solide.
L’agoaspirato (FNAC) è uno strumento fondamentale per l’inquadramento pre-operatorio: permette di confermare la natura benigna della lesione e di escludere neoplasie più aggressive, indirizzando così verso un trattamento mirato.
Trattamento chirurgico e follow-up
Il trattamento di elezione per il tumore di Warthin è la parotidectomia superficiale, procedura che prevede l’asportazione della porzione superficiale della ghiandola parotidea dove si sviluppa la lesione.
È fondamentale, durante l’intervento, preservare il nervo facciale, essenziale per garantire la funzionalità mimica del volto.
In caso di tumori bilaterali o di recidiva, si può optare per approcci conservativi, soprattutto nei pazienti anziani o con condizioni generali che controindicano un intervento più invasivo.
Il follow-up post-operatorio prevede controlli clinici periodici e monitoraggio radiologico, per escludere la comparsa di nuove lesioni o complicanze infiammatorie.
Prognosi e possibilità di recidiva
La prognosi del tumore di Warthin è eccellente.
Essendo un tumore benigno della parotide, non presenta rischio di trasformazione maligna conclamata. Tuttavia, esistono alcune condizioni che richiedono attenzione: in rari casi, infatti, si possono verificare fenomeni infiammatori cronici o la comparsa di altre forme tumorali salivari come l’adenoma pleomorfo.
Inoltre, nonostante il basso tasso di recidiva, è possibile che si sviluppino nuove lesioni nella stessa ghiandola o in quella controlaterale nel tempo.
Per questo motivo, anche dopo l’asportazione completa, è consigliato un follow-up clinico e radiologico regolare, soprattutto nei soggetti a rischio, come i forti fumatori o i pazienti con precedenti patologie salivari.
In conclusione, il tumore di Warthin è una patologia benigna, ma non va trascurata. La diagnosi tempestiva, l’approccio chirurgico adeguato e il monitoraggio a lungo termine garantiscono una gestione efficace e sicura, con ottimi risultati in termini di qualità della vita e prevenzione di complicanze.