Chirurgia dei turbinati: quando è necessaria e come si effettua

congestione nasale chirurgia

Una respirazione nasale ottimale è cruciale per la nostra salute e il nostro benessere. Tuttavia, una condizione comune, nota come ipertrofia dei turbinati, può compromettere seriamente il flusso d’aria, portando a congestione cronica e disturbi del sonno.

Quando i trattamenti medici falliscono, la chirurgia funzionale del naso offre una soluzione definitiva e, grazie alle tecniche moderne, spesso in modo mininvasivo.

Cosa sono i turbinati

I turbinati nasali (o conche nasali) sono strutture ossee ricoperte da mucosa altamente vascolarizzata situate all’interno delle fosse nasali, a livello della parete laterale. Se ne contano tre per ogni lato: superiore, medio e inferiore.

Il loro ruolo è fondamentale per la funzionalità respiratoria:

  • rilasciano umidità nell’aria inalata;
  • riscaldano l’aria prima che raggiunga i polmoni;
  • intrappolano particelle di polvere e agenti patogeni.

Il loro tessuto mucoso ha la capacità di gonfiarsi e sgonfiarsi ciclicamente (ciclo nasale) e in risposta a stimoli esterni (ad esempio, allergie o freddo), regolando così il flusso d’aria.

È proprio quando questo gonfiore diventa permanente ed eccessivo che si parla di ipertrofia.

Cause dell’ipertrofia

L’ipertrofia dei turbinati si verifica quando le mucose che rivestono i turbinati, in particolare quelli inferiori, diventano cronicamente ingrossate e non riescono più a sgonfiarsi.

Le cause di questo ingrossamento cronico sono molteplici.

  1. Riniti croniche e allergie – L’esposizione costante ad allergeni (pollini, acari, peli di animali) o a sostanze irritanti provoca una reazione infiammatoria continua della mucosa, portando all’ingrossamento permanente.
  2. Deviazione del setto nasaleQuando il setto è deviato, lo spazio interno di una fossa nasale si riduce. Per compensare, i turbinati dell’altra fossa nasale possono ingrossarsi in maniera compensatoria. Tuttavia, quando lo spazio si riduce, i turbinati, soprattutto sul lato più ampio, possono ingrossarsi a causa del maggior flusso d’aria che li irrita cronicamente. La deviazione può anche causare ipertrofia dei turbinati sul lato opposto al setto, per un meccanismo reattivo.
  3. Abuso di decongestionanti – L’uso prolungato di spray nasali vasocostrittori crea un effetto rebound (effetto di rimbalzo), che causa un ingrossamento persistente della mucosa nasale.

I sintomi più comuni legati all’ipertrofia dei turbinati sono la congestione nasale cronica, la respirazione orale, il russamento, e talvolta, mal di testa o disturbi del sonno.

Trattamento chirurgico

Quando la terapia medica non riesce a risolvere la sintomatologia e il paziente continua ad avere un’ostruzione nasale significativa, si valuta la chirurgia dei turbinati.

L’obiettivo del trattamento chirurgico è ridurre il volume dei turbinati nasali garantendo al contempo la preservazione della loro funzionalità.

Le tecniche di chirurgia mininvasiva naso più utilizzate oggi sono:

  1. la turbinoplastica (o turbinotomia), che prevede la riduzione del volume dei turbinati, spesso tramite l’uso di strumenti a radiofrequenza, laser, o microdebrider. Queste tecniche agiscono prevalentemente sottomucosa (al di sotto della mucosa), permettendo di ridurre la parte interna del turbinato (lo scheletro osseo e i vasi sanguigni), preservando la mucosa superficiale, essenziale per l’umidificazione e la filtrazione dell’aria.
  2. La resezione controllata. In casi selezionati di ipertrofia ossea, può essere necessario rimuovere una parte limitata della struttura ossea del turbinato inferiore, sempre con l’obiettivo di preservare la mucosa il più possibile.

L’intervento viene eseguito in anestesia locale o generale e, nella maggior parte dei casi, è un day hospital o richiede una sola notte di degenza. Le incisioni sono interne, non lasciando cicatrici visibili.

 

Benefici e rischi

I benefici della chirurgia mininvasiva naso per l’ipertrofia dei turbinati sono rapidamente evidenti.

Il paziente sperimenta un netto miglioramento della pervietà nasale, una riduzione della congestione cronica e, di conseguenza, un miglioramento della qualità del sonno e una diminuzione del russamento.

Come ogni procedura chirurgica, esistono dei rischi, seppur contenuti.

  • Sanguinamento – Rischio sempre presente data l’alta vascolarizzazione dei turbinati nasali.
  • Infezione – Rischio basso e gestibile con la terapia antibiotica.
  • Sinechie – Formazione di aderenze cicatriziali all’interno del naso.
  • Sindrome del naso vuoto (Empty Nose Syndrome – ENS) – Una complicanza rara e grave, in cui l’eccessiva rimozione di tessuto turba la funzionalità nasale, lasciando il paziente con una sensazione paradossale di ostruzione nonostante un naso eccessivamente aperto.

Scegliere un chirurgo maxillo-facciale specializzato nelle tecniche mininvasive è fondamentale per massimizzare i benefici e ridurre al minimo i rischi, garantendo un recupero funzionale completo.