
La blefaroplastica è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti per ringiovanire lo sguardo e migliorare il benessere funzionale delle palpebre.
Con il tempo, è naturale che la pelle delle palpebre perda elasticità, causando un aspetto stanco, appesantito e, in alcuni casi, anche una riduzione del campo visivo. L’intervento può interessare la palpebra superiore, quella inferiore o entrambe, a seconda delle esigenze del paziente.
Comprendere le differenze tra blefaroplastica superiore e inferiore è essenziale per orientarsi verso la soluzione più adatta, con aspettative realistiche sui risultati estetici e funzionali.
Cosa corregge la blefaroplastica
La blefaroplastica interviene in modo mirato su uno dei primi distretti del volto a mostrare i segni del tempo: la zona perioculare. I motivi per cui ci si sottopone a questo intervento possono essere sia estetici sia funzionali.
Dal punto di vista estetico, la blefaroplastica è indicata in presenza di:
- palpebre cadenti
- borse sotto gli occhi
- lassità cutanea
- sguardo stanco o invecchiato.
Dal punto di vista funzionale, invece, la ptosi palpebrale (abbassamento eccessivo della palpebra superiore) può limitare la visione, generando fastidi nella vita quotidiana, come nella lettura o nella guida.
In entrambi i casi, l’intervento consente di ottenere uno sguardo più fresco, riposato e giovane, migliorando al tempo stesso la qualità della visione nei soggetti affetti da disturbi funzionali.
Differenze tra superiore e inferiore
La blefaroplastica superiore e la blefaroplastica inferiore rispondono a problematiche diverse e coinvolgono tecniche chirurgiche distinte.
La blefaroplastica superiore consiste nella rimozione dell’eccesso di pelle e, se necessario, di grasso localizzato nella palpebra superiore. Questo intervento è spesso indicato nei pazienti che lamentano una sensazione di “palpebra pesante” o che hanno un campo visivo ridotto a causa della ptosi. L’incisione viene effettuata nella piega naturale della palpebra, risultando pressoché invisibile dopo la guarigione.
La blefaroplastica inferiore, invece, è pensata per trattare le borse adipose sotto gli occhi e la lassità cutanea della palpebra inferiore. Questo tipo di intervento mira a ridurre l’effetto “occhiaia perenne” e l’aspetto stanco del viso. L’incisione può essere praticata lungo il margine inferiore delle ciglia (approccio cutaneo) oppure all’interno della palpebra (approccio transcongiuntivale), soprattutto nei pazienti giovani con pelle tonica.
In molti casi, le due procedure possono essere combinate per un risultato più completo e armonioso.
Casi in cui abbinarla al lifting
In pazienti over 50 o con un marcato rilassamento dei tessuti del viso, la blefaroplastica – sia superiore che inferiore – può essere eseguita in associazione a un lifting chirurgico del viso.
Questa combinazione è particolarmente indicata quando i segni dell’invecchiamento non si limitano all’area perioculare, ma interessano anche le guance, la mandibola e il collo.
Un lifting chirurgico del viso aiuta a riposizionare i tessuti ceduti e a ridefinire i contorni del volto, mentre la blefaroplastica completa l’effetto restituendo apertura e luminosità allo sguardo. Nei pazienti selezionati, può essere utile anche un lifting del sopracciglio per correggere la discesa dell’arcata sopracciliare e ottenere un risultato ancora più naturale.
Vantaggi e cicatrici
La blefaroplastica, sia superiore che inferiore, offre numerosi vantaggi estetici e funzionali.
Dal punto di vista estetico, l’intervento consente di restituire tono e freschezza allo sguardo, attenuare i segni dell’invecchiamento e migliorare l’aspetto generale del viso.
Nei casi funzionali, in particolare nella blefaroplastica superiore, si ottiene anche un miglioramento del campo visivo, con impatti positivi sulla vita quotidiana.
Uno dei timori più frequenti dei pazienti riguarda le cicatrici. Tuttavia, grazie alle tecniche moderne, le incisioni sono discrete e posizionate in zone strategiche: nella piega naturale della palpebra superiore e lungo la linea delle ciglia inferiori. Dopo la guarigione, le cicatrici risultano praticamente invisibili.
Il recupero post-operatorio è generalmente rapido. Gonfiore e lividi si riassorbono in pochi giorni, e i risultati si stabilizzano nell’arco di alcune settimane. Gli effetti della blefaroplastica sono duraturi nel tempo, rendendo l’intervento un investimento estetico valido e poco invasivo.
La scelta tra blefaroplastica superiore o inferiore dipende dalle caratteristiche anatomiche e dalle esigenze del paziente. In alcuni casi, un approccio combinato o l’abbinamento con un lifting chirurgico del viso garantisce un ringiovanimento più completo e armonioso. Il risultato finale è uno sguardo più aperto, fresco e coerente con l’intera fisionomia del volto.
Per sottoporsi a una blefaroplastica superiore o inferiore è importante affidarsi a un chirurgo esperto, che sappia valutare attentamente le esigenze individuali e consigliare l’approccio più efficace. Un consulto personalizzato è il primo passo verso uno sguardo più fresco, giovane e coerente con la propria identità.